A cosa serve la matematica?

matematica

A cosa serve la matematica ?

A questa domanda è molto difficile rispondere.
Potresti ricevere alcune di queste risposte che non soddisferanno le tue aspettative:
Perché ti dà una cultura😮
Senza la matematica non esisterebbe il tuo cellulare😱
Per farti capire le cose😕
Per dare uno stipendio all’insegnante di matematica😒
Per costruire delle cose😓
Per fare delle statistiche😅
Se non hai una calcolatrice!😂
Le frazioni servono per fare le quantità giuste degli ingredienti quando cucini una torta😋
Che domande fai? la matematica serve dappertutto😲
Come non sai a cosa serve?😥
Perché secondo te non serve a niente?😰
A non farsi fregare i soldi😩
Lo scoprirai quando sarai grande, (forse)😞

A mio modesto parere credo che la matematica serva ad imparare a riflettere, avere metodo, essere logici e a comprendere le cose complicate, a saper calcolare, risolvere ed esplorare.
In fondo è la logica che ci distingue dagli animali perché noi a differenza da loro ragioniamo.

Il nostro cervello funziona un po’ come i muscoli, più lo alleni e più diventa agile e reattivo.
La vita è piena di problemi, ( per fortuna altrimenti sarebbe una noia totale), ne incontrerai parecchi tutti i giorni e spesso dovrai risolverli da solo.
Più sei allenato a risolvere i problemi e più facile sarà affrontare la vita.

La maggior parte dei problemi si risolve usando la logica ed il miglior modo per sviluppare la logica è allenare il cervello con la matematica.

Lo so è faticoso sforzarsi con i concetti di un’equazione ma se la prendi come una sfida e hai la pazienza di capire bene le regole e le basi, di fare i passaggi con calma controllando bene, senza cercare di finire in fretta per poi doverla ricominciare da capo, vedrai che con tempo e allenamento diventeranno sempre più semplici.

Ci sono altri modi per allenare la logica, come risolvere enigmi, giocare a sacchi, trovare soluzioni ai problemi, organizzare attività, fare cose nuove.

 

Come studiare meglio.

organizzare studio

Inizio ad elencare cosa non è molto utile o almeno non lo è per tutti: sottolineare, rileggere, riassumere, associare ­a immagini o parole, interrogarsi da soli e alternare le materie.

Ora elenco cosa è utile:

1 innanzitutto è fondamentale capire gli argomenti,  devono diventare parte di te; se studi a memoria le parole del libro senza aver capito tra una settimana non ricorderai più niente.

2 Segui le lezioni senza distrarti. Lo so non è facile, anche  io ho sempre la testa tra le nuvole.
Cerca di capire ogni concetto,
quando non hai capito ch­iedi sempre spiegazioni, ­non aver paura di f­are brutte figure, l’insegnante è li appos­ta per spiegare, anzi se fai molte domande ti fai vedere più interessato.
Se non capisci ancora chiedi di­ spiegarlo in un altro modo, non devi por­tare a casa dei dubbi.

In passato  frequentai i corsi serali per prendere un diploma.  Lavoravo tutto il giorno, non avevo tempo di studiare e nemmeno per fare i compiti a casa, nonostante ciò usando questi due sistemi presi ottimi voti in tutte le materie.

3 Sii curioso! Interessati! fai domande sempre! scopri cose nuove!
Non mi stanchero’ mai di dirlo.
Non aver paura di dare fastidio non vergognarti, continua a chiedere.

4  Prendi appu­nti  separando:
-I punti chiave d­ell’argomento.
-Le cose che devi mettere ­in pratica per capire.
-Le cose che non ti ­sono chiare che devi farti rispiegare.

5 Esci dallo schema classico di studiare per impara­re.
Studia per spiegare.
Se non hai un fratellino piccolo o un nonno a disposizione usa il tuo peluche preferito, immagina di dovergli spiegare in modo molto semplice quello che devi studiare. (mi raccomando, se c’è qualcuno vicino a te spiegagli che cosa stai facendo altrimenti se ti vedono parlare con un pupazzo ti portano dallo psichiatra).

Non hai veramente capito qualcosa fino a quando non sei in grado di spiegarlo a tua nonna.
Albert Einstein

6 Rileggi il post della settimana scorsa: se sei auditivo registra la tua voce sul cell mentre spieghi in sintesi i concetti chiave­, se sei cinestesico scrivili, se sei visivo fai degli schemi o meglio ancora riprenditi con la telecamera del cell, non preoccuparti di come rimane non devi metterlo su youtube serve solo per fissare le idee.

7 Organizzati, suddividi le ore di studio nella settimana in base al tempo che hai a disposizion­e. Ricorda di tenere conto anche delle pause.

8 Trova un ambiente tranquillo­, vedi il post sull’ambiente.

9 Associa un’emozione piacevole allo studi­o.
Ricorda di studiare nei momenti in cui sei più concen­trato.
Se sei nervoso, agitato, stressato, arrabbi­ato o turbato dai pensieri e dalle preoccupazioni è inutile stu­diare e perdere tempo sui libri, non entrerà niente, meglio prima risolvere i problemi o lasciar passare l’emozione, riprovare più tardi.

10 motivati! Definisci un obbiettivo da raggiungere.

11 ricorda di studiare in quest’ordine: leggere, pensare, scrivere, riflettere, ripa­ssare.
Per finire fai un test di riepilogo.
La sera prima di un esame non conviene s­tancarsi e stressarsi per arrivare sfinito, meglio riposare.

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Trova il tuo modo più efficace di studiare!

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Non tutte le persone imparano e memorizzano allo stesso modo, ognuno ha il suo metodo per apprendere.

Noi percepiamo il mondo attraverso i 5 sensi.

Secondo La PNL i canali principali per cui apprendiamo sono tre: visivo, auditivo e cinestesico, (quest’ultimo comprende olfatto tatto gusto e emozioni).

Il modello vak è stato sviluppato da un’ equipe di psicologi.
Secondo questo modello molte persone usano di più un solo canale per l’apprendimento, mentre altre applicano un misto dei tre stili.

Il visivo per apprendere deve vedere e osservare, perciò ha bisogno di immagini, dimostrazioni, diagrammi, dispense, video, grafici, lucidi, osserva e usa molto i gesti.
Associa le informazioni alle immagini mentali, di solito siede in prima fila nelle aule per non avere ostacoli.

Un uditivo acquisisce informazioni attraverso l’ascolto.
Gli è utile ripetere a parole sue la lezione, a volte registra la sua voce.

Si fa rispiegare la lezione dall’insegnante.
Preferisce ripassare le registrazioni di una lezione piuttosto che studiare sul libro.
Ama la musica, le canzoni, parlare, discutere e commentare la lezione con gli altri.
Interpreta il non verbale, il suono della voce, le pause, il tono, il volume e il significato delle parole.

Il cinestetico per apprendere ha bisogno di un’esperienza diretta fisica, toccare, sentire, impara facendo.
Ricorda un concetto quando lo scrive.
Si distrae e si annoia ascoltando la lezione, ha bisogno di fare qualcosa di concreto per imparare.
Deve mettere subito in pratica la lezione altrimenti con la teoria rischia di non capire i concetti.
Di solito sono molto bravi negli sport e nelle abilità motorie.

La consapevolezza del proprio canale sensoriale ti aiuta ad organizzarti il modo più efficace per apprendere, anche se combinare tutti e tre i componenti è sicuramente consigliato.
Cioè è meglio trattare lo stesso argomento utilizzando le tre modalità diverse.
Questo metodo aiuta a migliorare le prestazioni di apprendimento facendo meno fatica nello studio.

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Quanto ci può aiutare l’immaginazione nello studio?

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Sapete che un mentalista riesce a memorizzare nell’ arco di cinque minuti e nell’esatto ordine, una sequenza numerica composta da cento elementi anche di due cifre e recitartela a memoria anche dopo una settimana?

Credete che sia frutto di magia o di una memoria eccezionale?
E se vi dicessi che potreste farlo anche voi, cosa ne pensate?

Sto per rivelarvi un segreto!

I mentalisti usano la conversione di Leibniz.

Il metodo è semplicissimo, ad ogni numero viene associato un suono fonetico e con l’unione di più suoni fonetici puoi comporre delle parole, (puoi trovare facilmente su google l’elenco dei suoni fonetici e il loro funzionamento cercando sul motore di ricerca “conversione di Leibniz”).

Ti basta studiare la conversione a memoria, crearti una storia associando le parole che hai composto e trasformarla in un filmato usando la tua immaginazione, (se il filmato che crei è divertente sarà più semplice da ricordare), questo lo potrai riconvertire nella sequenza di numeri quando vuoi eseguendo la conversione al contrario.

Ovviamente ci vuole molto allenamento.


Ma non voglio farti e imparare la conversione di Leibniz per farti fare il fenomeno in classe, ne ho fatto solo cenno per farti capire una cosa importante che è alla base della memorizzazione.

“Il nostro cervello memorizza per immagini”.

Il cervello ricorda meglio le immagini di qualsiasi altra cosa.

Per esempio se devo ricordarmi una poesia è più semplice memorizzarla creando con la mia immaginazione un filmato che descrive ciò che racconta il poeta piuttosto che studiarla ripetendola all’infinito.

Se voglio ricordare il nome di una persona, ad esempio “Giacomo Leopardi” mi basta immaginare una persona che già conosco di nome Giacomo inseguita da dei leopardi, oppure che indossa una pelliccia di leopardo.

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Gli smartphone, nemici o amici?

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Gli smartphone non devono essere visti come nemici o ostacoli dello studio, anzi se vengono usati opportunamente, in modo strategico e con un po’ di creatività possiamo sfruttarli a nostro vantaggio.

Se non puoi battere il tuo nemico alleati con lui”.

Ecco alcune idee per farne buon uso.

  • Utilizza la registrazione vocale per raccogliere appunti.
  • Scrivi degli appunti sulle note quando hai un’ idea e vuoi ricordarla.
  • Puòi registrare la lezione, magari i punti fondamentali per rivederli in seguito. (Ricorda di non divulgarla o metterla sui social, esiste una legge sulla privacy).
  • Scannerizza i compiti per mandarli ad un compagno assente.
  • Fotografa alcune pagine di un libro per prendere appunti.
  • Usa il timer per fare pause dallo studio.
  • L’insegnante può far fare delle ricerche in classe su un argomento.
  • Scatta delle foto alla lavagna prima che il professore cancelli tutto così puoi rivedere lo schema.
  • Con l’app response ware si può organizzare un quiz in classe.
  • Possiamo organizzare studi di gruppo in classe o con i social network.
  • Si possono dare compiti o questionari direttamente sullo smartphone al posto del diario.
  • Si possono usare applicazioni educative e di apprendimento: ce ne sono parecchie sugli store.
  • Puoi imparare l’inglese con le applicazioni o con i video delle canzoni preferite leggendo il testo sottotitolato.
  • Per organizzarti gli studi puoi usare agenda e promemoria.
  • L’insegnante può dare agli alunni un compito alternativo: ognuno deve creare un video dove simulerà di essere un professore che darà una lezione sull’argomento da studiare.
  • Durante delle brevi pause dalla lezione in classe si può condividere e commentare ciò che ogni studente segue sullo smartphone con tutta la classe, magari è un modo per creare rapport e complicità tra studenti e insegnante.

Con un po’ di creatività e di fantasia si possono inventare mille modi di utilizzare questo strumento in classe per avvantaggiare e incentivare lo studio.

E tu? Hai qualche idea creativa per utilizzare gli smartphone per lo studio?

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Non uccidiamo la curiosità.

uccidere curiosità

“La cosa che più mi meraviglia, è che malgrado tutta la matematica che ho imparato nella scuola, io abbia potuto conservare l’amore per la matematica”. Albert Einstein

Spesso la scuola spegne la curiosità e il piacere di imparare imponendo di studiare e memorizzare noiosi e penosi esercizi ripetitivi.
Solo pochi bambini si salvano dalla strage degli innocenti.

Le persone di successo, quelle creative e gli scienziati sono individui che hanno conservato la fantasia e la curiosità infantile.

L’essere umano è nato per apprendere è una cosa naturale, appena nati iniziamo ad imparare, prima a respirare, poi a gattonare, a stare in piedi, a camminare e così via, apprendiamo per tutto il corso della vita.


La curiosità è insita nell’uomo per natura.
Tutto ciò che dobbiamo fare è non spegnerla ma alimentarla.
Bisogna conoscete quali sono le domande che si pongono gli studenti e soddisfare il loro bisogno di imparare ma allo stesso tempo alimentare la loro curiosità.

Al termine di ogni lezione gli alunni devono aver soddisfatto le proprie domande ma bisogna che se ne pongano di più di quante ne avevano all’inizio.

È opportuno incanalare la naturale curiosità nella giusta direzione e continuare ad alimentarla, non solo rispondere alle domande ma provocarne altre.


Come con una persona troppo magra e inappetente : non basta nutrirlo quando ha fame, ma bisogna stimolare il suo appetito.
Se lo forziamo a mangiare comincerà ad odiare il cibo.
Ma se all’inizio lo stuzzicheremo con portate per lui deliziose poco a poco troverà piacere nel mangiare così poi inizieremo a guidarlo verso ciò che vorremmo che mangiasse.

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Come apprendiamo?

avvocato

Abbiamo constatato che per incentivare l’apprendimento è fondamentale essere curiosi e farsi spesso delle domande.

Studi scientifici hanno dimostrato che ciascuno di noi tende a farsi principalmente lo stesso tipo di domanda.
La dottoressa Bernice Macarthy ha creato il sistema 4Mat che
divide in quattro categorie il modo in cui le persone apprendono.

Prima categoria: le persone che chiedono Perché?
Vogliono sapere le “ragioni” e le motivazioni.

Seconda categoria: le persone che chiedono Cosa?
Vogliono avere informazioni precise nei dettagli, entrare nello specifico, di solito prendono anche appunti.

Terza categoria: le persone che chiedono Come? In che modo?
Vogliono sapere come si fa in pratica, vogliono provare a farlo, esercitarsi.

Quarta categoria: le persone che chiedono e se invece?
Guardano avanti, cercano alternative, come si può migliorare? cosa succede se? amano esplorare, hanno una visione soggettiva delle cose.

E tu quale domanda ti poni solitamente?

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Come sarà il futuro dell’apprendimento?

apprendimento

Come sarà il futuro dell’apprendimento?

Oggi farò il riassunto di un video del professor Sugata Mitra. anche se vi suggerisco di guardarlo dal vivo nel link qua sotto.

https://www.ted.com/talks/sugata_mitra_build_a_school_in_the_cloud?language=it

Il sistema scolastico attuale nacque 300 anni fa quando non esistevano computer e telefoni, le informazioni venivano scritte a mano su pezzi di carta e scambiate via nave.

Così i Vittoriani crearono un computer globale fatto di persone che al giorno d’oggi si chiama sistema amministrativo burocratico.

Per poter far funzionare questo sistema c’è bisogno di un sacco di gente preparata, così inventarono la scuola, un sistema che crea persone tutte identiche.

Queste persone devono avere una bella calligrafia perché i dati sono scritti a mano, saper leggere e saper fare le operazioni matematiche a mente. Dovevano essere tutti uguali e sostituibili.

Un sistema così consolidato che ancora oggi produce continuamente persone identiche per un sistema che non esiste più.

Cosa ne faremo di queste persone in futuro?

Le scuole come le conosciamo noi sono obsolete; non dico che non funzionino ma non servono per il tipo di lavori che abbiamo oggi.

Oggi ci sono i computer che fanno il lavoro degli impiegati.  Non c’è più bisogno di avere una bella grafia o di fare calcoli a mente.

Non sappiamo come saranno i lavori del futuro, sappiamo che le persone lavoreranno dove e quando e come vorranno.

Come fa l’attuale sistema scolastico a prepararti per quel mondo?

A Nuova Delhi a fianco a dove lavorava il professore c’era una baraccopoli. Guardando dalla finestra i bambini giocare si chiese: ” ma se anche loro avessero la possibilità di avere un computer sarebbero intelligenti come quelli ricchi?”

Fece un buco nel muro e ci infilò dentro un computer solo per vedere cosa sarebbe successo.

I bambini iniziarono ad accorrere e chiesero:”cos’è questo”?

Lui rispose:”non lo so”

Poi chiesero:”Possiamo toccarlo”?

Rispose: “Se volete”. Poi andò via.

Circa 8 ore dopo li trovò che navigavano su internet e si insegnavano a vicenda come fare.

Com’è possibile?

Questi bambini non sapevano una parola di inglese.

Così l’esperimento venne ripetuto in altri luoghi fuori da Nuova Delhi dove non poteva esserci qualcuno che insegnasse ai bambini ad usare il computer.

In alcuni di questi esperimenti mise anche delle telecamere per vedere cosa facevano.

Tornò dopo un paio di mesi e trovò i bambini che ci giocavano, giravano su internet e ascoltavano musica.

Quando lo videro dissero: “vogliamo un processore più veloce e un mouse migliore, ci hai dato una macchina che funziona solo in inglese per cui abbiamo dovuto imparare l’inglese da soli per usarlo”.

Era la prima volta da insegnante che sentì la fase “imparare da soli”.

Anche in altri parti della nazione ottenne gli stessi risultati.

In 9 mesi un gruppo di bambini lasciati da soli con un computer e in qualsiasi lingua avrebbe raggiunto il livello di conoscenza standard di una segretaria occidentale.

Lo vide succedere più e più volte ma era curioso di sapere che cos’altro potevano fare con altre materie, grazie ad un software di riconoscimento vocale i bambini hanno dovuto imparare una pronuncia migliore dell’inglese per fare funzionare il computer; inserendo nei pc dei dati sulla genetica scaricati a caso da internet i bambini privi di ogni cultura biologica imparavano le più recenti evoluzioni della genetica.

Sugata Mitra ha scoperto che i bambini sono sono capaci di imparare da soli, aiutandosi tra loro e divertendosi, basta incuriosirli e lasciarli soli a trovare una risposta.

Oggi i bambini girano col cellulare in mano e poi vanno a scuola svogliati.

Quando hai bisogno di sapere qualcosa lo puoi trovare in 2 minuti sul web.

Potrebbe essere che stiamo andando verso un futuro in cui studiare é obsoleto?

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Imparare l’inglese gratis in modo semplice e divertente.

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Ricordo il primo corso di inglese che acquistai molti anni fa, mi costò una cifra, quasi uno stipendio, ma ai fini pratici non mi fu molto utile anche se come rimedio per l’insonnia era favoloso.
Stufo di spendere soldi e di addormentarmi annoiato sui corsi trovai un alternativa che ora sto per svelarti.

Scommetto che tra le tue canzoni preferite ce ne sono molte in inglese.

Sì, sto parlando di quelle che fai finta di cantare buttandoci dentro delle parole inventate sul momento a caso, che se ti ascoltasse un inglese si rotolerebbe a terra dalle risate.


Scegli i tuoi mp3 preferiti che ascolti ogni giorno, cerca su internet i testi originali e quelli tradotti in italiano.
Ora seguimi….

1 Leggi il testo in italiano almeno due o tre volte anche mentre ascolti la canzone, questo serve a capire cosa dice il cantante e anche per la traduzione,(puoi confrontare il testo in italiano con quello in inglese per conoscere il significato delle parole).


2 Ora fai la stessa cosa con il testo in inglese, questo ti serve per imparare la lettura e la scrittura dei testi e anche per capire la pronuncia.


4 Quando sei pronto togli l’impalcatura, cioè il testo e prova a tradurre a mente la canzone mentre la ascolti.


5 Per ultima cosa prova a cantare la canzone mentre la ascolti correggendoti quando sbagli, serve a migliorare la tua pronuncia.


Questo alla lunga è un buon metodo per avere un’infarinatura della lingua; certo avrai bisogno di imparare la grammatica ma conosci già un pò di vocabolario.


Molti professori non saranno concordi con me, ma se ci pensiamo bene cosa fa un bambino nato in Inghilterra?

Quando va a scuola ad imparare l’alfabeto i numeri e la grammatica, lui sa già parlare correntemente l’inglese.
Perchè lo ha imparato naturalmente, ascoltandolo e praticandolo a casa.

Come fanno molti bambini che vivono in zone poverissime a conoscere molte lingue pur non avendo mai fatto un corso e non avendo mai avuto un insegnante?


Sapete qual è il metodo migliore per imparare l’inglese?
Andare in Inghilterra 3 mesi senza un interprete e cercare di sopravvivere.

Ricorda che puoi padroneggiare una lingua solo quando riesci a pensare in quella lingua e non quando fai la traduzione a mente.
Puoi capire questa cosa se conosci bene un dialetto o una seconda lingua.

Perciò ti do un consiglio: appena conosci un certo numero di termini trova qualcuno che parla solo inglese e chiacchiera con lui.

Per imparare devi fare pratica, pratica e pratica, senza vergognarti di fare errori e brutte figure; se ci pensi anche tu saresti un infame a prendere in giro un turista che si sforza ad imparare l’italiano nel nostro paese.

Usciamo da scuola conoscendo alla perfezione la grammatica inglese ma non siamo in grado di affrontare una conversazione con una persona in questa lingua.

Io usai questo sistema molti anni fa, sicuramente parlavo all’infinito come toro seduto nei vecchi film western ma riuscivo tranquillamente a farmi capire e a far capire i miei interlocutori stranieri.

Non dico che studiare la grammatica sia un’ inutile perdita di tempo, ma che in certi casi non è indispensabile impararla prima di saper masticare un poco la lingua, la grammatica si può anche imparare col tempo e sul campo.

Ricordo un ragazzo americano che si infuriò quando scoprì che al nord Italia non si usava il passato remoto, dopo tutto il tempo che aveva perso ad imparare a coniugare i verbi.

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Meglio imparare o studiare?

notte sui libri

“Nella scuola, apprendere non può essere un obbligo, e quindi una pena perché occorre continuare ad apprendere per tutto il corso della vita”. Albert Einstein.

Con la velocità in cui sta cambiando il mondo ciò che viene insegnato nelle scuole d’obbligo è ormai obsoleto, equivale ad un accanimento terapeutico.

E’ di vitale importanza che continui ad apprendere sempre cose nuove ma con passione, volontà e curiosità.

Essere costretti a studiare svogliatamente porta ad uccidere queste tre cose e ad avere un atteggiamento negativo verso l’apprendimento, con il rischio di trovarsi in una condizione peggiore di chi non ha studiato.

Oggi non è importante studiare a memoria, sul web troviamo tutte le informazioni che ci occorrono con un click.

È importante la voglia di continuare ad imparare cose nuove ed essere creativi.

Puoi obbligare a stare sui libri un ragazzo tutto il giorno ma esiste il libero arbitro, se sta sui libri non significa che studierà.


Occorre che negli alunni ci sia la volontà di apprendere, una volontà libera dalle costrizioni.

Premi e castighi non servono.

L’apprendere non deve essere una pena un obbligo o una punizione ma una soddisfazione della curiosità.

Osservate un ragazzo mentre impara ad usare una nuova applicazione sullo smartphone: lo fa con gioia ed il gusto di imparare.

È anche vero che lasciare la libertà di imparare liberamente ciò che si vuole può portare fuori strada, cioè lontano da ciò che è nel programma scolastico.

L’abilità dell’insegnante sta nel mettere curiosità all’allievo facendo le domande giuste, coinvolgendolo con il suo entusiasmo e guidandolo nella direzione voluta.

Noi esseri umani siamo per natura motivati ad apprendere.

Gli studenti devono essere liberi di fare le loro esperienze per imparare e capire.

Se studiano solo per assicurarsi un bel voto si ottiene esattamente il contrario.

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