Cosa ci fa cambiare idea?

cambia idea

Dal libro “cambiare idee” di Howard Gardner ecco le7 leve che inducono il cambiamento di ideologie.

1 Raziocinio, logica, creatività. Quando analiziamo i problemi guardandoli da diversi punti di vista possiamo cambiare idea.

2 Ricerca di conoscenza. Acquisire dati, studiare, conoscere. Quando veniamo a conoscenza di più dettagli vediamo più chiaramente la situazione e possiamo cambiare opinione.

3 Risonanza, assertività, empatia, coinvolgimento emotivo, sintonizzazione, rapport, esprimersi in modo semplice, sintetico e saper tradurre in un linguaggio chiaro e diretto per l’interlocutore, essere disponibile e autorevole. Una persona che ha un feeling e riesce a sintonizzarsi con noi riesce a farci ragionare meglio e a volte anche a farci cambiare idea.

4 Ridefinizione delle immagini mentali. Farsi capire rappresentando in varie forme, saper esprimersi in più modi, usando la logica, le parole, le immagini, facendo esempi o metafore, dando il buon esempio (per cambiare gli altri devi prima cambiare te stesso).

5 Risorse, ricompense, premi, motivazioni, risultati, obiettivi concreti.

Se vedo che un altra strada è più conveniente posso decidere di cambiare la mia.

6 Realtà esterna, esperienze, fatti sconvolgenti, avvenimenti e circostanze. Se sbatto la faccia contro il muro forse capisco di aver sbagliato e posso cambiare idea.

7 Resistenze, convinzioni robuste, opinioni radicate che fanno conservare o ritornare alle proprie idee.

Nonostante tutto potrei essere testardo ed ostinato, continuare a rifare gli stessi errori, sbattere continuamente la testa contro il muro e non imparare dagli errori.

Punizioni e Conseguenze.

punizione

Molti problemi dei ragazzi sono causati dal comportamento degli adulti e vanno affrontati alla radice.

Per effetto rispecchiamento e per empatia se sorridiamo ad una persona è molto probabile che ci restituisca il sorriso, se invece ci arrabbiamo e gli gridiamo contro probabilmente anche lui si arrabbierà e griderà, allo stesso modo quando vediamo una scena triste ci commuoviamo.
Le emozioni sono contagiose.

Cosi se grido spesso al bambino lui per imitazione imparerà a gridare, senza contare che se si abitua a sentirti gridare, dopo un po diventerà sordo e non farà più caso alle tue urla.
Se invece lo picchio per punirlo diventerà violento.

Se sei in preda alla rabbia piuttosto fai una pausa e lasciala passare, quando ti sarai calmato riuscirai a ragionare, così potrai trovare una conseguenza e non una punizione per educarlo.

Una punizione porta a rabbia insoddisfazione e vendetta, chi viene punito non capisce il castigo o non lo troverà giusto e tu non risolvi il problema, visto che spesso il comportamento sbagliato del bambino viene ripetuto nonostante le punizioni.

Il bambino deve affrontare le conseguenze di ciò che ha fatto e imparare dagli errori.

Il genitore non deve interferire, se il figlio dimentica la merenda non deve portargliela, altrimenti si abituerà ad essere servito e aspetterà che qualcuno risolva i problemi al posto suo.
Un bambino si deve ingegnare, deve trovare una soluzione e imparare il valore di ricordare le conseguenze.

Se dai una punizione-conseguenza deve essere congruente a ciò che ha sbagliato, per esempio se non vuole mangiare la minestra la conseguenza sara congruente al cibo, non centra il cellulare, dovrà capire cosa significa avere fame.

Se non fa i compiti non togli il cellulare per una settimana senza un motivo ma gli dici: “mi dispiace, capisco che sia faticoso fare i compiti ma è un tuo dovere, finché non saranno svolti in modo corretto sarò costretto a malincuore a toglierti ogni distrazione, potrai riavere il cellulare appena avrai finito”.

La conseguenza va data con gentilezza, amore ed empatia, non con la paura.
Sii sempre coerente, se dici; “ti tolgo il cellulare per un mese” poi non lo fai per quieto vivere, o perche, passata la rabbia ti senti in colpa per aver dato una punizione troppo rigida, non sei più credibile, se dici una cosa e ne fai un’ altra penserà di passarla liscia.

Se sei troppo rigido distruggerai l’autostima del bambino o sarai causa di un carattere ribelle, se sei troppo permissivo gli dai la possibilità di dominare te e tutti quelli che ti circondano.
La chiave sta nel trovare l’equilibrio giusto tra amore e disciplina. Stabilisci delle regole e sii coerente, spiega le conseguenze e metti in atto le punizioni in base alle conseguenze.

Dimostra empatia, trova modo di gestire la tua rabbia, ricorda che sei un modello di comportamento e che una conseguenza è un modo di insegnare non una vendetta.

Impariamo dagli esempi e dalle esperienze, non dagli insegnamenti.

politico

Avete mai visto una bambina di 4 anni camminare sui tacchi della mamma e atteggiarsi da modella, o un bimbo prendere un gioco e fingere di radersi come il papà.
Questo succede perche apprendono attraverso l’imitazione.
I bambino piccolo si lascia influenzare dal mondo esterno, ha fame di apprendimento e impara da tutto ciò che vede intorno.

I problema è proprio questo, cosa vedono intorno?

Se sceglie come punto di riferimento un genitore pessimista, debole, remissivo e insicuro, il bimbo prende il suo esempio e sara orgoglioso di diventare come lui.

Ma i problemi non finiscono qui, se i genitori sono assenti o per qualche motivo il bambino non trova punti di riferimento in famiglia, li cercherà fuori, a scuola, nello sport, dagli amici, in televisione.

Il mondo è pieno di esempi negativi, crescendo diventerà sempre più influenzabile, dalla società e dai mass media che trasmettono stereotipi privi di valore.

Non impariamo dalle parole ma da ciò che osserviamo intorno a noi, dagli errori e dalle esperienze.

Perciò, se cerchiamo di educare con le parole, ma non siamo coerenti con quello che diciamo e non diamo il buon esempio per primi, non possiamo pretendere che ci stiano ad ascoltare.

Se dico al bambino di mettere a posto le sue cose e di non dire le parolacce, poi io per primo sono disordinato e dico parolacce a nastro non posso pretendere che lui lo faccia, perche impara dal mio esempio.

Puoi dire al bambino di non toccare la stufa perche altrimenti si scotta, ma finché non la tocca non può capire realmente cosa significa scottarsi.

Dobbiamo dare la possibilità al bambino di sperimentare, di fare esperienze, di sbattere la faccia contro il muro, questo è l’unico modo perche possa capire, deve saper cavarsela da solo, fare delle scelte, altrimenti non diventerà mai autosufficiente e responsabile.

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Come rinforzare la memoria.

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Ecco alcuni trucchi per memorizzare:

1 Se devi memorizzare delle parole tipo: cavallo, castello, barca, cane, costruisci un filmato o una storia nella tua mente che li contiene tutti.

2 Ripeti a mente spesso nell’arco della giornata quello che devi memorizzare, dedica anche solo 5 minuti ogni ora nelle pause o mentre stai facendo altro.

3 Allena la memoria, ci sono dei videogiochi fatti apposta, oppure gioca a memory, a trova le differenze, osserva un’ immagine per 10 secondi e poi scrivi quanti più dettagli riesci a ricordare, prova a scartare delle carte da un mazzo e cerca di memorizzarne la sequenza.

4 Quando studi o quando leggi un libro, cerca di memorizzare le parole chiave e i concetti.

5 Dopo aver studiato qualcosa spiegalo a qualcuno con parole tue.

6 Ricorda che per memorizzare al meglio devi essere nello stato emotivo giusto, rileggi i miei articoli su: ancoraggio e emozioni.

Cosa è l’autoefficacia?

autoefficacia

L’autoefficacia è come ti vedi e come ti valuti, quando ti fidi delle tue capacità, abilità, potenzialità, e sai utilizzarle al meglio, è quando sai di essere capace a fare una determinata cosa.

In alcuni campi possiamo sottostimarci (quindi credere di non essere capaci) e magari in altri sovrastimarci.

Puoi credere di essere un fallito in cucina anche se in realtà sei un bravo cuoco, ma allo stesso tempo pensare di essere un abile seduttore (essere figo) anche se continui a finire in zona amicizia.

Cosa fa aumentare l’autoefficacia?

I successi, l’esempio dei genitori di successo, essere stati convinti di avere la capacità, una buona preparazione fisica.

Cosa fa diminuire l’autoefficacia?

Insuccessi, l’esempio di genitori arrendevoli e propensi al fallimento, essere pieni di dubbi, lo stress e le emozioni negative.

Cosa succede se non hai autoefficacia?

Trovi quella particolare attività difficile, ci metti poco impegno a farla, hai basse aspirazioni in quel campo, sei preoccupato delle conseguenze negative, non ti concentri sulle abilita che ti mancano, non prendi impegni, vedi solo ostacoli, non sai mai cosa fare e come iniziare,

rinunci facilmente, eviti la difficoltà, non ti riprendi dai tuoi insuccessi, non ti fidi delle tue capacità, ti dai la colpa per i tuoi fallimenti, scegli strade più semplici, eviti di avere quell’esperienza per paura di fallire, magari sei convinto di non riuscire a studiare perché ti consideri incapace di farlo.

Se si allarga a molte capacità tendi ad essere stressato, depresso, di malumore e con una salute precaria.

Cosa succede se hai molta autoefficacia?

Affronti il problema come una sfida, ti poni obbiettivi ambiziosi, ti impegni al massimo e non molli mai, sei resiliente, se cadi da cavallo 100 volte, risali 101 volte più grintoso di prima, quando fallisci impari dagli errori e dai la colpa a qualcosa di esterno ma non a te, cerchi di raccogliere informazioni e capire dove hai sbagliato, sei sicuro di poter mantenere la situazione sotto controllo.

Però se hai troppa autoefficacia e se sei convinto di essere un fenomeno in quel campo, ma alla fine ti riveli sotto la media, affronterai delle delusioni.

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A cosa serve studiare le poesie a memoria?

poesia

Spesso sento rispondere a questa domanda con una frase tipo:

“Per allenare la memoria!”
Allora io rispondo:

“Bene! Allora non servono a niente perche i nostri ragazzi conoscono perfettamente a memoria almeno una cinquantina di testi delle loro canzoni preferite”.

Oggi le canzoni hanno sostituito le poesie, forse possiamo considerarle una loro evoluzione.


Le poesie (ed anche i testi di molte canzoni) servono ad esprimere e trasmettere agli altri la passione, gli stati d’animo, i sentimenti, i pensieri e le emozioni del poeta.

Ma in un contesto lavorativo a cosa servono? Se mi dici: “Ma io faccio il minatore e non sono appassionato di queste cose”.

In questo caso la poesia non ti serve a niente.

Ma se vuoi fare l’attore o la persona di spettacolo, è tutto un altro paio di maniche, hai bisogno di imparare un copione a memoria, devi saper recitare e riuscire ad esprimere emozioni e sentimenti, attraverso il tuo atteggiamento, il movimento del corpo, le espressioni del viso, il tono e il volume della voce.
Se non sai recitare come si deve una poesia, non puoi lavorare davanti ad una telecamera.

Di solito le poesie vengono imparate ripetendo le strofe all’infinito, ma purtroppo questo sistema non funziona con tutti.

-Può essere utile scrivere il testo dividendolo in strofe, ognuna con un colore diverso, sottolineando con lo stesso colore le parole che fanno rima tra loro.

-Per saperla recitare a memoria ci vuole tempo, non puoi studiarla all’ultimo giorno.
-Ti conviene memorizzarne una strofa alla volta e ripeterla spesso durante il corso della giornata nei ritagli di tempo.
-Passa alla seconda strofa solo quando sei sicuro di ricordare bene la prima.
-Se studi in compagnia è meglio.
-Cerca su un dizionario le parole di cui non conosci il significato, se non sai cosa vogliono dire non puoi memorizzarle.
-Leggi ad alta voce, mimando le espressioni con viso e corpo.
-Chiudi il libro e cerca di ricordare le parole esatte.
-Scrivi la poesia su un foglio senza sbirciare nel libro, poi confronta la tua con l’originale.

Il miglior metodo per ricordare una poesia è trasformarla in una canzone orecchiabile, come fece Fiorello anni fa con la poesia San Martino di Giosuè Carducci, ti consiglio di dargli un occhiata su YouTube.

Per concludere, riporto un altra volta delle frasi del professor Keating tratte dal film l’attimo fuggente:

“Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo”.

“E ora, miei adorati, imparerete di nuovo a pensare con la vostra testa, imparerete ad assaporare parole e linguaggio”.
“Ecco, quando leggete, non considerate soltanto l’autore, considerate quello che voi pensate”.

“Figlioli, dovete combattere per trovare la vostra voce, più tardi cominciate a farlo, più grosso è il rischio di non trovarla affatto”.

“Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento, ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”.

“Andai nei boschi per vivere con saggezza, in profondità, succhiando tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte che non ero vissuto”.

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Flessibilità.

dettagli 2 occhi 2 orecchie 1 bocca

Svuota la tua mente, sii senza forma. Come l’acqua.
Se metti l’acqua in un bicchiere, diventa il bicchiere.
Se metti l’acqua in una bottiglia diventa la bottiglia.
Se la metti in una teiera diventa la teiera.
Ora, l’acqua può fluire o può bloccarsi.
Sii come acqua amico mio.
(Bruce Lee).

L’acqua è la sostanza più docile del mondo, eppure riesce a penetrare la roccia più dura.

Essere intelligenti significa essere in grado di apprendere.

Non dobbiamo fare ogni volta la stessa cosa nello stesso modo, possiamo trovare il sistema per farla meglio.

L’apprendimento è un adattamento (Herbert Simon).

Adattarsi significa anche trovare le soluzioni più efficaci ai problemi che si presentano nel tuo ambiente.

La maggior parte delle cose che conosciamo ci è stata insegnata da qualcuno e questa conoscenza viene tramandata da generazioni.

Imparare questa massa di informazioni non è una cosa semplice, soprattutto quando viene insegnata a scuola.

Quando hai appreso una competenza diventi sempre più bravo in quella materia e puoi continuare a migliorare.

Nella natura sopravvive solo chi sa apprendere, adattarsi alle circostanze e modificare il proprio comportamento molto rapidamente.

L’acqua trova sempre la strada più efficace per aggirare gli ostacoli e proseguire il suo percorso verso la valle.
Se non riesci a risolvere un problema cerca una strada alternativa.

Non è detto che ciò che ha funzionato in passato ti funzionerà sempre.


Impara dall’acqua, l’acqua si adatta, cambia continuamente, sperimenta, se sbaglia cambia ancora.
L’acqua è pigra, cerca sempre la strada più semplice, diretta ed essenziale.

Concludo con una frase del sergente Gunny
“Adattarsi, improvvisare e raggiungere lo scopo”.

La tecnica del pomodoro.

pomodoro

Un ottimo sistema per trovare il tempo e la motivazione allo studio è la tecnica del pomodoro inventata dall’italiano Francesco Cirillo.

Imposta un timer per 15 minuti ed inizia a studiare in piena attenzione e concentrazione senza distrazioni, lascia il cellulare in un altra stanza, lontano e spento per allontanare le tentazioni, 15 minuti di studio intenso non sono un grosso sacrificio, magari non bastano per studiare tutto ma almeno compi il primo passo contro la procastinazione.

Quando suona la sveglia ti fermi e ti riposi per 5 minuti, poi riprendi a cicli di 15 minuti di studio e 5 di pausa.

Se te la senti puoi aumentare sino a 25 minuti il tempo di studio.

In questo video su YouTube il dottor Luca Mazzucchelli svela il segreto di questa tecnica.
https://youtu.be/3ALvi3SGHNI

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Cosa faro da grande?

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Non sai che strada prendere?
Quale scuola superiore scegliere?
Che lavoro vuoi fare da grande?

Tranquillo non sei l’unico, è una cosa piuttosto comune.

Nella nostra infanzia, grazie alla scuola, alla società, ai genitori, e ai “buoni consigli degli altri” siamo stati sottoposti ad un lavaggio del cervello.
Ci hanno inculcato un sacco di cose che dobbiamo fare e regole che dobbiamo rispettare.
Ci hanno riempito di paure e di aspettative.

Guarda che se non studi diventerai un barbone!
Sarebbe meglio se vai a fare questo lavoro perche si guadagna di più!
È più facile trovare lavoro se scegli questa scuola!
Se scegli quel mestiere non avrai un futuro!
Lo so che non ti piace questo mestiere ma e uno dei pochi dove assumono ancora!
Impara il mestiere di tuo padre cosi ti lascia il suo posto sicuro!

Alla fine perdi i tuoi sogni e non ti ricordi più cosa vuoi veramente fare nella vita.

Spesso siamo combattuti e indecisi nella scelta, abbandoniamo una strada che ci piace per paura che non dia sbocchi, risultati o soddisfazioni in termine di guadagno, per una che magari non ci piace molto ma ci da più sicurezza.

Cosi ci ritroviamo infelici, frustrati e depressi.

Voglio raccontati un aneddoto del grande Milton Erikson, il padre dell’ipnosi moderna.
Un suo paziente andò da lui perche aveva l’ossessione maniaca di lavarsi continuamente i vestiti, si sentiva sempre sporco e inadeguato, si lavava, di continuo, stava per impazzire.
Erikson lo convinse a licenziarsi dal suo posto di lavoro e gli fece aprire una lavanderia, l’uomo col tempo guarì dalle sue compulsioni e la sua lavanderia ebbe un successo strepitoso.

Trova le tue ossessioni, le tue manie, le tue compulsioni, mescolale con con le tue potenzialità, le tue capacità, le tue passioni e i tuoi valori.

Ho conosciuto molte persone che hanno avuto successo nel loro lavoro e hanno costruito il loro piccolo regno partendo da zero; io essendo molto curioso pongo sempre molte domande alle persone che incontro, così ho potuto notare che queste persone di successo avevano qualcosa in comune nelle loro risposte, ve ne elenco alcune.

Domanda: “E’ da quando era ragazzo che fa questo mestiere non sente il bisogno di andare in pensione per godersi un po’ di riposo?”

Risposta: “Scherzi! Io mi sveglio ogni mattina all’alba perchè non vedo l’ora di recarmi al lavoro, per me questa è sempre stata la mia passione lo farei anche gratis”.

Domanda: “Se dovesse ricominciare tutto dall’inizio senza avere tutti i suoi soldi, che lavoro farebbe oggi?”

Risposta: “Ricomincerei tutto da capo, rifarei le stesse cose, ripercorrerei la stessa strada”. Da qui iniziò a raccontarmi la sua storia e mentre parlava io leggevo nei suoi occhi l’entusiasmo di un bambino.

Domanda: “Ha mai pensato di poter fare molti soldi quando iniziò il suo lavoro?”

Risposta: “Ho iniziato per passione, non pensavo ai soldi, lavoravo tutto il giorno ma non sentivo la fatica perchè mi è sempre piaciuto ciò che facevo, poi i soldi sono arrivati dopo.

Non sai quali sono i tuoi valori, le tue passioni,i tuoi desideri, i tuoi sogni, le tue compulsioni, le tue competenze, le tue manie?

Non preoccuparti scriverò altri post per aiutarti a trovarli.

Non sforzarti di trovare subito una soluzione, pensa al problema e a queste cose più volte al giorno, come se dovessi spargere dei semi nella terra e innaffiale ogni giorno, con il tempo spunteranno dei germogli.

Non è forse che le migliori idee non ti sono capitate quando ti sforzavi ma quando meno te lo aspettavi?

Ti sara capitato anche sforzandoti di non ricordare un nome o una cosa e poi magari quando sei in bagno rilassato e assorto nei tuoi pensieri… bam ti ritorna in mente.

Come direbbe il grande Milton Erikson, ” fidati del tuo inconscio” vedrai che quando meno te lo aspetti troverà la soluzione.

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