La scuola spegne la creatività?

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Le regole di Bill sono dettate dal buon senso e dal rispetto per gli altri, non dal senso del dovere nè imposte dalla nostra società o da un’ educazione rigida.

Avete mai osservato dei bambini piccoli?
Loro non hanno inibizioni, osano, anche quando non sanno cosa stanno facendo ci provano sempre e comunque, non hanno paura di sbagliare o di fare brutta figura, imparano dagli errori.

Mentre le scuole insegnano che gli errori sono la cosa peggiore che un bimbo possa fare.

I bambini hanno molta più creatività e fantasia degli adulti.

Tutti i bambini nascono artisti, il problema è rimanere artisti quando si cresce. Pablo Picasso

Perché crescendo perdiamo la creatività e abbiamo paura di sbagliare?

Ken Robinson, educatore e scrittore inglese lo spiega nei suoi libri e nei suoi video su YouTube.

Oggi la scuola premia chi studia. L’intelligenza è vista più come obbedire e saper eseguire dei compiti.

I bambini vengono educati ad essere bravi lavoratori e non ad essere pensatori creativi.
Insegnano a vedere le cose da una unica prospettiva e che non esistono altri modi giusti di pensare.
I bambini energici e irrequieti vengono addomesticati e riprogrammati per adattarli al sistema, così perdono la loro curiosità e vengono trasformati come gli altri in automi, tutti uguali e obbedienti.
La scuola uccide la creatività individuale, il pensiero libero, l’apertura mentale e la libertà espressiva.

Ci fanno credere che materie come la matematica e le lingue siano più importanti rispetto materie artistiche come teatro e danza.

Continuano a forgiare laureati in un mondo che ormai ne è saturo, ma nella realtà una laurea non ci assicura più un lavoro.

Ci sono migliaia di persone che guardando dei video sul web imparano molte più cose di chi va a scuola.

La psicologia moderna ha scoperto che per apprendere è necessario collaborare in gruppi, aiutarsi, copiarsi e scambiarsi le abilità cooperare per apprendere insieme e per migliorare le nostre interazioni.
Occorre saper osservare le differenze individuali, sociali, culturali, politiche e
avere degli insegnanti che sappiano fare il loro mestiere.

La creatività va mantenuta in esercizio.
Bisogna liberarsi dalle convinzioni limitanti che ci hanno inculcato.
Se sei costretto a fare una cosa che non ti piace, se non c’è passione né interesse non sarai motivato ad essere creativo.
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Problemi di cuore.

friendzoneTi è mai capitato di perdere la testa per una persona e desiderarla cosí tanto da pensarci di continuo?

Non riesci più a studiare perché il suo pensiero ti assilla.

È normale ed è capitato a tutti nella vita, magari anche più di una volta, specie nell’adolescenza, ma può capitare anche in età adulta.
Gli adulti (specie i genitori) difficilmente lo ammetteranno, ma sono caduti anche loro in questa trappola chiamata infatuazione.

Cosa è l’infatuazione?
È quando prendi una cotta per una persona, desideri darle affetto e riceverne.
La veneri come se fosse una divinità o una persona perfetta, non noti i suoi difetti, ma la vedi come vorresti che fosse.
La tua mente distorce la realtà e comincia a pensare di aver trovato
un complice perfetto uguale a te.
Pensi sia la persona migliore al mondo e che non ne esistano altre.
Non ragioni più e cominci a fantasticare su come starete bene e vivrete insieme per sempre.
La desideri ardentemente, vorresti abbracciarla e averci un rapporto fisico, soffri per la sua mancanza, puoi perfino ingelosirti o pensare di impazzire.
L’ossessione può arrivare al punto di vedere l’altro come la parte mancante di noi stessi.

Anche se la cosa non ha senso perché tu non la conosci bene e non condividi con lei una confidenza profonda.

Magari ti è già capitato di rivedere dopo molto tempo una persona per la quale ti eri preso una cotta e chiederti:

“Non capisco cosa ci trovavo di bello in quello-a lì?”
Senza magari accorgerti che sei ricaduto-a nuovamente nella trappola con un’altra persona.

Cosa causa un ‘infatuazione?

Di solito: l’attrazione fisica, la rivalità ,la competitività, il fascino della persona famosa, il bisogno di sentirsi grandi, di cambiare, di sentirti amato o importante per qualcuno, o il sentirsi solo e sperduto.

Magari il suo volto, la sua voce, i suoi gesti risvegliano ricordi affettivi lontani, come il legame con un genitore.

L’infatuazione può provocare angoscia, ansia, stress e infelicità.

Come fare a non cadere nella trappola?
Devi imparare a conoscerti in profondità e soprattutto a conoscere le basi e i fondamenti della seduzione.
La cultura, la conoscenza e la consapevolezza sono le chiavi che aprono ogni porta.
Impara a meditare, riflettere ad autoascoltarti, un buon metodo può essere la mindfulness (di queste cose ne parlerò in futuro in altri post).

Come riconosciamo l’amore vero?

-Deve esserci reciprocità di sentimenti, non puoi amare qualcuno che non ti ama.

-Deve esserci affetto ma anche attrazione sessuale (eros) e sentimento interiore (il pathos)
altrimenti è amicizia.

-La condivisione di un progetto di vita comune, agendo entrambi come se si fosse un’unica persona.

-Deve essere nutrito continuamente con altro amore, e con stima reciproca, altrimenti si spegne.

-Non posso amare un’ altra persona se non so amare me stesso, altrimenti è dipendenza, solo chi si conosce in profondità può veramente amare.

-Allo stesso modo devo conoscere in profondità anche il compagno, accettarlo e amarlo così com’è conoscendo e accettando i suoi difetti e le sue debolezze senza cercare di cambiarli.

-Non cadere nell’illusione della metà della mela per completarsi.
Entrambi devono essere maturi, autonomi e liberi di amare con consapevolezza, essere in pace con se stessi, saper vivere senza il bisogno di dipendere dall’altro.
Il partner non serve a soddisfare i propri bisogni, non risolve un problema di solitudine, nè sostituisce un genitore.

-L’amore è incondizionato, dai per la gioia di dare, non dai solo per ricevere qualcosa in cambio.

-La passione è anche amore per i figli, per il lavoro, per un hobby o uno sport.

Una delusione amorosa può portare a due strade.

Nella prima reagisci, accetti che il dolore ti fortifichi, cerchi la pace interiore, impari da questa esperienza che ti aiuta a crescere, diventi una persona più consapevole e matura.

Nella seconda ti lasci andare e qui prevalgono le emozioni negative: rabbia, paura, senso di colpa, risentimento, rancore, odio, vendetta, sconforto, con conseguente depressione e devastazione dell’autostima.

Sei tu a scegliere quale strada prendere.

Detto questo, puoi tornare a studiare.😁

Esperienza di gruppo.

esoerienza di gruppo

La scuola dovrebbe insegnare ad ogni bambino a fare parte di un gruppo.
L’alunno non deve imparare solo dal
l’insegnante ma anche dalla collaborazione con gli amici e gli altri compagni, condividendo le loro esperienze.

Insegnare a convivere in una società a rispettare gli altri, ma allo stesso tempo rispettare se stessi e pensare con la propria testa.

Bisogna coinvolgerli nelle attività, farli cooperare, soddisfare la loro curiosità.

Ricordo molti anni fa di aver incontrato una persona veramente speciale, che mi disse una frase che cambiò totalmente la mia vita e come un virus lentamente ha cambiato le mie convinzioni.

Questo grande personaggio pronunciò poche parole essenziali ma che colpiscono il bersaglio, non ricordo bene quali termini usò di preciso, tra l’altro parlava americano, ma cerco di spiegarvelo a modo mio.

Ogni persona che incontri è speciale e unica, da ognuno di loro potrai imparare qualcosa, in ognuno di loro potrai trovare un’ esperienza diversa. Purtroppo molti di loro sono bloccati e non possono esprimere il loro talento, tu puoi aiutarli a crescere insegnando loro le tue esperienze, come anche loro possono insegnare a te ciò che hanno imparato nel corso della loro vita per aiutarti a crescere.

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